Albero di Pesca Tabacchiera
Generalità:
La pesca tabacchiera è detta anche saturnina o saturnia. Ha una forma piatta e schiacciata, polpa bianca ed è molto più dolce rispetto alle classiche pesche sferiche. In Italia la coltivazione della pesca tabacchiera è diffusa soprattutto in Sicilia e nelle Marche.Di dimensione medio piccola, dalla forma schiacciata come una tabacchiera e dal sapore intenso ma dolce, ha polpa morbida e molto profumata. Se ne ricavano anche gelati e granite, ed ha una grande versatilità in cucina, dove si adatta con successo a piatti sia di pesce che di carne.
- Pianta di 1 anno
- Pianta di 2 anni
Generalità:
La “pesca tabacchiera” o “saturnina” è una rara varietà di pesche, la cui produzione è tipica delle pendici dell’Etna, originaria in particolare delle Valli del Simeto e dell’Alcantara. Il nome è dovuto alla forma, schiacciata sui due lati, che ricorda proprio quella di una tabacchiera o del noto pianeta del sistema solare. Sono molte le particolarità ed i pregi di questo frutto, purtroppo di limitata diffusione. E’ una pesca di taglia medio piccola, ha polpa bianca molto dolce e morbida. I tratti caratteristici sono il nocciolo molto piccolo – più di quello di un’albicocca – ed il profumo intenso tipico dei frutti appena colti e non sottoposti a trattamenti.Si consiglia di consumarla fresca per gustarla al meglio. E’ utilizzata anche dall’industria dolciaria per fare ottime granite e gelati.
Coltivazione e Cura:
L'albero del Pesco è molto resistente e non teme le basse temperature né i raggi diretti del sole. Il pesco necessita di un’irrigazione abbondante e il terreno in cui viene coltivato deve sempre avere un tasso di umidità abbastanza elevato. L’acqua permette al pesco infatti di avere tutte le proprietà nutritive necessarie per una corretta fioritura e quindi per la nascita di frutti più succosi. È importante che l’irrigazione sia quindi molto abbondante soprattutto durante i più caldi mesi estivi ed è inoltre possibile arricchire il suo nutrimento con la somministrazione di sali minerali attraverso concimi appositamente realizzati da somministrare sia alla fine dell’inverno che nel periodo subito precedente alla sua ripresa vegetativa.